Il territorio del Golfo di Gaeta è un’area particolarmente fragile. Non mi stancherò mai di ripetere che, nonostante sia una terra dalle enormi potenzialità, per troppi anni è stata dimenticata.
Tra Gaeta e Formia la carenza di infrastrutture e servizi degni di tale nome pesa, la criminalità è ben radicata e il rischio che, a causa della crisi economica generata dall’emergenza coronavirus, si possano perdere quei pochi pezzi pregiati dell’economia che ancora si tengono in piedi, partendo da quella turistica, è elevatissimo.
Recenti inchieste tra l’altro hanno mostrato come gli usurai stiano già cercando di sfruttare nella zona le situazioni di disagio in cui si trovano molte famiglie e imprese e quanto continui a tormentare gli imprenditori pure il fenomeno del racket.
Per quanto riguarda poi l’emergenza Covid abbiamo ci possano essere delle recrudescenze e preoccupano alcuni segnali dovute alle varianti del coronavirus. Molte attività economiche sono state danneggiate e c’è bisogno di un veloce cambio di passo nella gestione della pandemia e quindi dei ristori. Di questi argomenti e non solo questa mattina ho parlato a lungo con il commissario Silvana Tizzano, alla guida del Comune di Formia, e in lei ho trovato un interlocutore preparato e attento.
Sono convinto che il commissario potrà essere un alleato prezioso per creare un argine potente al crimine, frenare gli appetiti di chi cerca di fare ricchi e sporchi affari, e per cercare di dare risposte reali alla comunità, tentando di evitare che la crisi economica a breve si trasformi anche in una profonda crisi sociale.
Con il commissario ho inoltre parlato anche del problema del torrente Pontone, ringraziandola per l’interessamento dimostrato, e delle criticità relative al progetto del forno crematorio in località Sant’Angelo. Il lavoro è enorme e difficile, ma continuerò a spendere ogni energia necessaria per il sud della provincia di Latina