Ieri sera, insieme al dott. Giorgio Sorial, Vice capo di Gabinetto del Ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, ho partecipato all’incontro tra rappresentanti del governo, dei lavoratori e dell’azienda Corden Pharma (Sermoneta). L’obiettivo era quello di entrare finalmente nel merito delle ragioni sottostanti lo stato di crisi che ha fatto scattare esuberi dichiarati per 192 lavoratori su un totale di 492 (circa il 40% del personale).
In risposta alle pressanti richieste dei sindacati di queste settimane, l’amministratore delegato, dott. Alessandro Zucconi ha annunciato, salvo proroghe, il 12 marzo quale data ultima per presentare il piano industriale, mentre la tempistica con la quale si riunirà l’assemblea dei creditori è ipotizzabile entro i mesi di settembre / ottobre. I fornitori coinvolti nel concordato potrebbero essere circa 1/5. Tra i creditori principali risulta il fornitore di energia elettrica.
A grandi linee il piano dovrebbe prevedere la cessione di asset non fondamentali.
L’azienda si articola in 12 “business unit” tra cui l’oncologia su cui ha puntato molto in questi anni. Un ruolo importante potrebbe giocare l’ex proprietà targata Bristol Myers Squibb, con la quale si continuerà a trattare nei prossimi giorni. Questo colosso industriale, con sede a New York, secondo quanto pubblicato da varie testate giornalistiche, avrebbe intenzione di disimpegnare le proprie attività nel territorio di Anagni per indirizzarsi verso altri settori produttivi.
Il Mise intende procedere incontrando i giudici fallimentari per ragionare sulle spettanze e sui problemi procedurali della richiesta di concordato, per dare risposte ai lavoratori.
Ad oggi rimangono aperte molte domande. Quante sono le esternalizzazioni? Quali i costi del lavoro e per il processo di ristrutturazione? Dalla ricostruzione effettuata da fonti sindacali emerge una gestione manageriale che ha raggiunto risultati gestionali in netta controtendenza rispetto alla provincia di Latina ed al resto d’Italia.
I dati illustrati dal presidente di Farmindustria, nel corso dell’annuale assemblea pubblica assegnano all’Italia il primato europeo per produzione farmaceutica, scavalcando la Germania: 31 miliardi il valore della produzione nazionale, contro i 30 dei tedeschi a cui corrisponde un fatturato dell’export di 25 miliardi di euro. Inoltre sempre in Italia il settore farmaceutico ha registrato tra il 2014 ed il 2017 Seimila assunzioni all’anno. Dati che appunto non tornano rispetto alla realtà di Sermoneta.