Decreto crescita, emendamenti esaminati la scorsa notte in commissione

Abbiamo lavorato fino a notte inoltrata per consegnare all’assemblea della Camera gli emendamenti al testo del decreto Crescita. Insieme ai colleghi delle commissioni Finanze e Bilancio siamo intervenuti anche su importanti modifiche in tema di tasse e credito.
Era ora che le imprese si affrancassero dai lacci delle garanzie. Grazie all’abolizione della “lettera r” della Legge Bassanini, il decreto crescita consente alle pmi di richiedere in banca la garanzia del Fondo Centrale senza passare obbligatoriamente per i Confidi. Un doppio passaggio applicato in alcune regioni che ha visto per le imprese aumentare i costi ed i tempi per ottenere un mutuo. I risultati negativi verificatisi in alcune regioni dove è stato applicato il monopolio era stato evidenziato a più riprese da associazioni di categoria. Sono sempre stato a favore della libertà d’impresa e credo che questo sistema abbia creato disparità. Il credito deve rimanere uno “strumento” di sviluppo dell’impresa, non una nebulosa in cui, nei vari passaggi, si perda parte della catena del valore e soprattutto le lungaggini si risolvano in perdite di chance.
Altro capitolo è il rafforzamento patrimoniale delle banche del Sud attraverso “fusioni”. Il meccanismo prevede che il soggetto incorporante possa trasformare perdite in crediti di imposta fino a 500 milioni di euro.
Chi invece è stato truffato dalle banche vede rafforzato il diritto al risarcimento: i risparmiatori con perdite al di sotto dei 50.000 euro saranno saldati in tempi più rapidi. Aumentano anche le possibilità di accedere al Fondo di indennizzo: nel reddito non saranno più computate le rendite da fondi di previdenza complementare, dal requisito patrimoniale saranno invece escluse le polizze vita.
Dal punto di vista strettamente fiscale abbiamo raccolto le istanze dei dottori commercialisti e degli altri professionisti che operano in questo settore, portando a settembre la presentazione degli Indicatori sintetici di affidabilità aziendale (Isa). Abbiamo tenuto conto di come la presentazione delle ‘pagelle fiscali’ generi qualche difficoltà in quanto presentate per la prima volta, ed abbiamo allungato conseguentemente il pagamento dei tributi collegati (30 settembre).
Gli Scontrini fiscali elettronici dovranno essere trasmessi entro 12 giorni. I contribuenti con volume d’affari oltre 400.000 euro saranno sottoposti alla normativa dal primo luglio, ma per le sanzioni abbiamo previsto una franchigia di 6 mesi. Proprio un emendamento della nostra commissione aveva previsto la settimana scorsa il limite dei 12 giorni anche per le fatture elettroniche.
Abbiamo mantenuto la promessa: dalle commissioni è uscito un fisco senza la zavorra della burocrazia!

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