Domani, 14 giugno, presso la Prefettura di Latina, il sottosegretario di Stato all’interno con delega All’Antimafia Luigi Gaetti (M5s) incontrerà la rappresentante locale del Governo dott.ssa Maria Rosa Trio, i vertici provinciali delle forze di polizia ed il Procuratore della Repubblica. A seguire avrà luogo un incontro con le testate giornalistiche.
“Non si può più parlare soltanto di infiltrazioni mafiose. La mafia nella città di Latina e nella sua provincia, sta diventando sempre più una realtà autonoma, come dimostrano le recenti indagini ad Aleppo e Alba Pontina. Le presenze radicate e ben strutturati, ci sottolineano l’ampia zona grigia, composta non più dalla sola malavita classica, ma anche da professionisti affermati e esponenti della classe politica” – così il sottosegretario in una nota.
“Secondo l’ultimo rapporto della Regione Lazio sono attivi 34 clan e nella provincia di Latina, il rapporto tra numero di aziende confiscate e numero di aziende registrate è più che doppio rispetto alla media nazionale, 46 aziende in gestione e 4 destinate, mentre ad oggi ci sono in tutta la provincia di Latina 468 beni confiscati, di cui 202 beni destinati e 266 in gestione. Anche alla luce dei recenti tentati omicidi e attentati commessi nel capoluogo pontino, sarà un’occasione importante per fare luce su varie situazioni di criticità nella provincia di Latina chiedendo una particolare vigilanza e attenzione sugli enti locali di tutta la provincia di Latina” – si legge in un altro passaggio.
Dalle porte di Roma fino al Garigliano la criminalità si è organizzata non solo facendo da sponda ai territori dove le mafie sono presenti tradizionalmente. Ai “trapianti”, molti dei quali originalmente avvenuti in conseguenza dei soggiorni obbligati, si stanno affiancando organizzazioni del tutto autonome, in grado di dire ed imporre il loro modo di vedere anche a clan consolidati. Ovviamente è chiaro a tutti che un’irruzione massiccia nella vita economica di un territorio così appetibile per le sue peculiarità, non sia possibile se la società civile non le facciano spazio. Purtroppo buona parte della politica è rimasta curiosamente ancorata all’immagine stereotipata di affiliati che di tanto in tanto varcano il confine della Campania per compiere qualche marachella. Chi non la pensa così è tacciato di voler appannare l’immagine turistica.