Estendere la ZLS al Mof di Fondi è lo strumento giusto per ripartire

La città di Fondi, la prima ad essere dichiarata zona rossa nel Lazio durante l’emergenza coronavirus, ha sofferto molto e più di altri della crisi economica generata dalla pandemia. Il volume di affari del Mof si è contratto pesantemente e sono tante le aziende che continuano ad avere grandi difficoltà. Ritengo che davanti a un simile quadro non sia sufficiente una semplice iniezione di denaro da parte del Governo come forma di ristoro per aziende e famiglie. Servono strumenti eccezionali per far fronte a sfide che non hanno precedenti. E uno di tali strumenti a mio giudizio è la Zona logistica semplificata, che offre notevoli vantaggi grazie alla sburocratizzazione, con certezze e abbattimento dei tempi per le varie pratiche. Tutto ciò rende gli investimenti estremamente convenienti e può dar vita a scambi commerciali estremamente significativi, portando anche a una crescita del Mercato ortofrutticolo destinata a durare nel tempo. Con la ripartenza, dopo gli aiuti occorre del resto guardare al futuro e ripensare lo sviluppo. Le Zone Logistiche Semplificate, previste dalla legge n. 205 del 27 dicembre 2017, servono proprio a favorire lo sviluppo di nuovi investimenti nelle aree portuali. All’interno di tali Zone, sia le nuove imprese sia quelle già esistenti, fruiscono di procedure semplificate già previste per le Zone Economiche Speciali, con particolare riferimento all’accelerazione dei termini procedimentali e agli adempimenti e procedimenti speciali, dall’istituzione di un apposito Sportello Unico all’assicurazione di procedure veloci e certe, fino ai corridoi doganali semplificati. Nelle aree individuate, le Zls vengono istituite con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, su proposta della Regione interessata, per una durata massima di 7 anni, rinnovabile fino ad un massimo di ulteriori 7. Per quanto riguarda il Lazio le Zone Logistiche Semplificate verranno istituite nei porti di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro. Ne beneficerà Gaeta e alcune aree collegate alla città portuale. I lavori sul Piano di Sviluppo Strategico che la Regione dovrà presentare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sono in corso e ritengo che nella Zls debba essere inserita anche Fondi, con il suo mercato ortofrutticolo, il più grande d’Italia e uno tra i più grandi d’Europa. L’occasione è troppo importante per rischiare di perderla. La Zls laziale, insieme a quella interregionale adriatica, svolgerà infatti un ruolo chiave nell’attrarre nuovi investitori interessati alle catene logistiche non solo del versante tirrenico e di quello adriatico, ma anche della Spagna, della Croazia, dei Balcani, della Grecia, fino alla Turchia. Uno strumento formidabile per far crescere l’economia e creare posti di lavoro, che darebbe una prospettiva certa e soprattutto stabile a Fondi, che avrebbe grazie al porto di Gaeta uno sbocco naturale per molti mercati, a partire da quelli siciliani e dell’Africa Settentrionale. E’ dunque mia intenzione lavorare per contribuire al raggiungimento di tale obiettivo.

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