Il Decreto Sostegni è un raggiro semantico. Il Governo ha annunciato aiuti che vanno dal 60% al 20% per le aziende, ma in realtà la cifra erogata su base annua coprirà al massimo dall’1 al 6% delle perdite subite dagli imprenditori italiani. Ne ho parlato oggi a Montecitorio, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche la collega senatrice di Alternativa C’è, Bianca Laura Granato, il presidente dell’Associazione nazionale commercialisti, Marco Cuchel, il consigliere di Confimi, Angelo Artale, e il responsabile coordinamento fiscale di Confimi-Industria, Francesco Zuech. Il Governo con questo decreto ha poi fallito anche dal punto di vista del recupero dei crediti con l’annunciato condono. Si tratta infatti di un’operazione raffazzonata della quale non beneficeranno né le imprese né i cittadini, in quanto parliamo di crediti per la maggior parte inesigibili. Come sottolineato dalla collega Granato, non c’è stato quel cambio di passo rispetto ai precedenti aiuti, ma solo un cambio di denominazione, manca una vera visione d’insieme su quelle che sono le vere esigenze dei cittadini. Delusione espressa dallo stesso presidente dell’Associazione nazionale commercialisti, Marco Cuchel, specificando che chi dal 2019 al 2020 ha perso 120mila euro di fatturato avrà un ristoro intorno ai 5mila euro. Artale ha poi evidenziato che i soldi per i ristori si potevano trovare nei 44 miliardi che il decreto Rilancio ha messo a disposizione di Cassa Depositi e Prestiti, ma tali somme sono state messe a disposizione soltanto per le mega aziende e non per le Pmi, nonostante Cdp gestisca soldi di tutti gli italiani e che dunque dovrebbero andare a tutti e non solo ai colossi. Rischiamo il tracollo economico e con decreti del genere l’attesa ripartenza si fa sempre più lontana