Negli ultimi anni, l’economia dell’Unione Europea ha vissuto una fase di stagnazione, con una crescita modesta che nel 2024 si è attestata attorno allo 0,8%. Tuttavia, alcuni Paesi hanno saputo distinguersi, registrando risultati nettamente superiori alla media. Tra questi, la Spagna rappresenta l’esempio più sorprendente: con una crescita del PIL del 3,2% nel 2024, ha superato persino gli Stati Uniti (2,8%) e si è imposta come una delle economie più dinamiche dell’Occidente.
Questo successo ha attirato l’attenzione di economisti e analisti, che cercano di comprendere quali siano i fattori determinanti di questa crescita e se vi siano lezioni da apprendere per altri Paesi europei, tra cui l’Italia, che invece segnala una crescita debole e rischia la stagnazione.
Un boom economico inatteso, ma non casuale
La ripresa spagnola è tanto sorprendente quanto strutturata. Dopo la crisi finanziaria del 2008-2010 e il duro impatto della pandemia da Covid-19, la Spagna sembrava destinata a una lenta ripresa. Invece, grazie a una combinazione di strategie economiche, investimenti mirati e un mercato del lavoro più flessibile, il Paese ha saputo trasformare le difficoltà in opportunità.
Uno dei settori chiave di questa crescita è senza dubbio il turismo. Nel 2024, la Spagna ha accolto 94 milioni di turisti stranieri, un record assoluto, con una spesa complessiva di 126 miliardi di euro. A contribuire a questo successo è stata la capacità del Paese di attrarre viaggiatori di ogni tipo: giovani europei in cerca di weekend low-cost, americani in vacanza a Ibiza o pellegrini diretti a Santiago de Compostela. Il tutto in un contesto in cui il costo della vita resta inferiore rispetto ad altri Paesi turistici come Francia e Italia.
Ma la crescita spagnola non si basa solo sul turismo. Le esportazioni di servizi non turistici, come la tecnologia e la consulenza ingegneristica, sono passate dal 5,5% al 7-8% del PIL. La Spagna ha saputo attrarre investimenti grazie a un ecosistema favorevole all’innovazione: una legge sulle start-up approvata nel 2023 ha ridotto le barriere burocratiche e offerto incentivi fiscali agli imprenditori stranieri.
Rinnovabili, lavoro e immigrazione: tre pilastri della crescita
Un altro elemento distintivo della strategia economica spagnola è stato l’investimento massiccio nelle energie rinnovabili. Con il 57,5% dell’elettricità prodotta da fonti pulite (contro il 48% della media UE), la Spagna ha creato un’industria sostenibile e competitiva, riducendo la dipendenza da combustibili fossili e garantendo costi dell’energia più bassi rispetto ad altri Paesi europei.
Anche il mercato del lavoro ha beneficiato di riforme mirate. La legge del 2022 ha ridotto la precarietà e incentivato i contratti a tempo indeterminato, creando maggiore stabilità e sicurezza per i lavoratori. Inoltre, l’apertura all’immigrazione ha avuto un ruolo decisivo: dal 2019 sono arrivati in Spagna circa 1,2 milioni di lavoratori stranieri, in gran parte dall’America Latina. Questa politica ha compensato il calo demografico e ha rafforzato il mercato del lavoro, mentre in molti altri Paesi europei l’accesso al lavoro per gli stranieri è stato progressivamente ristretto.
Infine, il governo spagnolo ha saputo sfruttare in modo efficace i fondi europei del Next Generation EU, ricevendo 163 miliardi di euro entro il 2026 e utilizzandoli per finanziare progetti di modernizzazione e crescita economica.
E l’Italia? Quali spunti trarre dal modello spagnolo?
Di fronte a questi dati, viene spontaneo chiedersi cosa possa imparare l’Italia da questo percorso di successo. Anche il nostro Paese ha ricevuto ingenti finanziamenti dal Next Generation EU, ma la loro attuazione procede a rilento. Inoltre, il mercato del lavoro italiano continua a essere segnato da una forte precarietà e da un basso tasso di occupazione femminile e giovanile.
Il turismo, che in Italia rappresenta una risorsa fondamentale, potrebbe essere valorizzato con una strategia più strutturata, in grado di rendere il settore meno stagionale e più attrattivo per un pubblico internazionale diversificato. Allo stesso tempo, una politica energetica più ambiziosa nelle rinnovabili potrebbe ridurre i costi per imprese e cittadini, rafforzando la competitività del Paese.
La Spagna dimostra che crescita e sviluppo non sono solo una questione di congiuntura economica, ma anche di scelte strategiche. L’Italia potrebbe trarre vantaggio da un approccio più dinamico, puntando su innovazione, inclusione e sostenibilità per uscire da una fase di stagnazione che rischia di penalizzare il suo futuro economico.