E’ arrivata la notizia che tanto temevo:
le mani dei Clan si stanno spingendo sui finanziamenti concessi con il Decreto Liquidità. La conferma arriva dal Presidente della Commissione Antimafie.
▪️ Ora che il mio timore ha preso forma concreta è tempo che il Governo deve correre ai ripari. Sono stati raccolti i primi segnali d’allarme sugli affari che le mafie si preparavano a fare sfruttando l’emergenza e in particolare sulla possibilità che la criminalità organizzata mettesse le mani sui prestiti garantiti dallo Stato con il Decreto liquidità. Come ricorderete mi sono attivato fin da subito per cercare di rendere il provvedimento impermeabile proprio nei confronti delle organizzazioni mafiose.
▪️ Con l’emendamento che avevo presentato – che non rallentava l’erogazione dei prestiti – si consentiva alla Direzione nazionale antimafia di avere subito dalle banche tutte le informazioni necessarie ad effettuare i controlli necessari.
- Tuttavia il mio emendamento è stato bocciato. Prima in commissione e poi in aula.
▪️ La maggioranza non ha ritenuto di accogliere le mie richieste, ignorando tanto gli appelli dei magistrati quanto quelli delle associazioni antimafia come Libera.
Oggi, in audizione davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati – la cosiddetta commissione ecomafie – presieduta dal collega Stefano Vignaroli del Movimento (esponente quindi della stessa maggioranza) il procuratore aggiunto di Milano, Alessandra Dolci, ha specificato che il suo ufficio ha notato:
– “un interesse della criminalità organizzata a rilevare attraverso prestanome società che sono in possesso di un regolare titolo assicurativo alla gestione dei rifiuti, ovvero società che si propongono per la sanificazione”
Il magistrato ha sottolineato che tra le possibilità date dall’emergenza sanitaria al crimine c’è appunto anche il decreto liquidità che “offre opportunità di incamerare lecitamente dei finanziamenti”.
▪️ Come era prevedibile, quello che temevo sta purtroppo accadendo.
📌 Non possiamo permettere che lo Stato si indebiti per poi far finire denaro nelle casse dei clan, anziché in quelle degli imprenditori sani che hanno bisogno di quelle somme per far ripartire la nostra economia!
– C’è ancora tempo per evitare che la situazione degeneri e mi auguro che il Governo questo tempo non lo sprechi, realizzando immediatamente un argine – come avevo proposto con il mio emendamento – agli appetiti delle mafie
Dal dopo Moro sono spariti uomini validi imprenditori statali e sono subentrati uomini imprenditori privati spesso in collaborazione o in rappresentanza delle “famiglie” riconosciute come Mafiose. I venti anni del dominio di Berlusconi hanno definitivamente aperto le porte e rafforzato il patto di alleanza stato mafia questo spiega che alcuni obiettivi non sono raggiungibili dai governi succedutisi : ad esempio il business dei rifiuti e quello dell’energia tramutato in contratti da milioni di euro puliti e pubblici. In sintesi o si lavora per conto della collettività italiana ripristinando una autonomia economica e pubblica dello stato che permette e garantisce la dignità umana.
Grazie della riflessione che hai lasciato in questo commento Francesco, e grazie del sostegno!