La salute è il nostro bene più prezioso.
I nostri nonni ce lo hanno ripetuto fin da piccoli e l’ultimo periodo ce lo ha ricordato forte e chiaro. L’emergenza ha inoltre dimostrato quanto sia fondamentale avere una sanità pubblica efficiente e robusta.
Oggi siamo tutti consapevoli che sulla salute non si può giocare al risparmio, ed è per questa ragione che chi amministra la sanità ha sulle spalle la responsabilità di dover lavorare per garantire a tutti i cittadini il diritto a ricevere le cure necessarie.
Queste riflessioni, questi motivi, hanno portato me ed altri colleghi a sottoscrivere un’iniziativa trasversale: un emendamento al Decreto Rilancio, caldeggiato da Cittadinanzattiva, finalizzato a rafforzare l’assistenza domiciliare.
L’assistenza domiciliare è un diritto a tutela dei fragili.
Rafforzare l’assistenza domiciliare significa dare un aiuto concreto alle famiglie.
▪️ Come si potrà fare tutto questo?
Le risorse per mettere in piedi il progetto proverranno dalle tasse sui prodotti da tabacco riscaldato. Siamo del resto tra i pochi Paesi al mondo che hanno garantito sinora ai cosiddetti prodotti THP uno sconto fiscale enorme, nonostante l’Organizzazione Mondiale della Sanità abbia specificato che tali prodotti creano una forte dipendenza e sono nocivi per la salute.
Forse è giunto il tempo di recuperare, da quel denaro speso in qualcosa che a lungo andare fa male, una base utile a sovvenzionare iniziative benefiche come ad esempio l’assistenza sanitaria: l’ipotesi è quella di portare l’accisa su tali prodotti dal 25% al 75% rispetto a quella delle sigarette tradizionali.
L’azione di cui vi parlo e che oggi sta portando avanti Cittadinanzattiva, dopo aver tentato inutilmente di far inserire tale emendamento nel Cura Italia, è riproporlo nel Decreto Rilancio in nome di una battaglia di civiltà a favore di tutti, ma soprattutto dei più fragili.
▪️ L’assistenza domiciliare in molti casi è una reale necessità che condiziona l’intero nucleo familiare ed è quindi un diritto irrinunciabile.
È per questo che in tali battaglie, quando non solo c’è la possibilità di fare qualcosa di utile e di doveroso, ma anche di aiutare chi è in una condizione delicata, voglio poter dire che io ci sono sempre.
Bel lavoro! Vorrei che i medici di base facessero maggiormente il loro dovere. Sono di Gaeta e voglio mettere in evidenza questo: molti malati , non di covid19, sono rimasti senza cure, ad affrontare da soli altri problemi di salute. Molti medici di base hanno dimenticato il giuramento di Ippocrate…questo non si tollera! Ancora oggi non si può andare a fare visita nei loro laboratori. Certe patologie vanno affrontate anche da vicino. Grazie e buon lavoro!
Dispiace sentire queste storie ed è per questo che mi sto battendo. Grazie mille per il sostegno!