In Commissione Finanze ci apprestiamo a iniziare i lavori sul Dl Imprese, uno strumento indispensabile per la nostra economia e fondamentale anche per evitare che aziende sane in crisi di liquidità vengano fagocitate dalle organizzazioni criminali che di liquidi ne hanno in abbondanza. Condivido le preoccupazioni espresse in questi giorni soprattutto dalla magistratura. La crisi può diventare l’ennesima occasione di arricchimento per le mafie e, dopo essermi confrontato anche con il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, è mia intenzione fare tutto il possibile per rendere il decreto impermeabile agli assalti scontati da parte dei clan. Occorre fare in modo che i finanziamenti non vengano ostacolati dalla burocrazia e allo stesso tempo controllarli, affinché vadano soltanto all’imprenditoria pulita. Ritengo che la strada indicata dal procuratore Cafiero de Raho di un sistema di tracciamento sia la migliore, facendo sì che possano essere monitorate entrate e uscite e che le imprese richiedenti forniscano subito informazioni sui titolari effettivi delle società e su tutti gli organi sociali, al fine di dare alla Direzione nazionale antimafia, alle Dda e alle Prefetture i giusti strumenti, sfruttando un’enorme banca dati utilizzata dagli inquirenti, per intervenire eventualmente con interdittive o indagini. Le mafie devono sapere che non gli consentiremo di lucrare sulla disperazione degli italiani e che i prestiti a cui lo Stato fa da garante verranno controllati nel pieno dell’emergenza e anche dopo.