Trovo inaccettabile l’ipotesi di sopprimere la sede distaccata di Latina della Commissione Tributaria Regionale e accentrare tutta l’attività a Roma. Condividendo l’allarme lanciato da ben 16 ordini professionali pontini e preoccupato del forte impatto negativo che tale scelta avrebbe sul territorio, con Comuni distanti anche 150 chilometri dalla capitale e il conseguente calvario per poter accedere alla giustizia tributaria di secondo grado, ho scritto al ministro dell’economia e finanze Daniele Franco, chiedendogli di fare marcia indietro e mantenere tale sede nel capoluogo pontino, che ricordo essere la seconda città del Lazio. Ritengo tra l’altro inspiegabile che, mentre il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è impegnato in un’opera di semplificazione e sburocratizzazione, la giustizia tributaria del Lazio conosca il fardello dell’accentramento. La situazione è grave e ho richiesto al ministro Franco un rapido approfondimento e la ricerca di soluzioni alternative, che non possono prescindere dai suggerimenti degli stessi ordini professionali, sulle cui spalle ricade immediatamente ogni decisione. A maggior ragione considerando che la stessa ripartenza dell’economia e le scadenze fiscali devono necessariamente essere accompagnati dall’accessibilità degli strumenti che regolano la giustizia tributaria