TORRENTE PONTONE, TRANO: “NON È AMESSO SBAGLIARE, SERVE IL PROGETTO PER I FONDI PNRR”

Torrente Pontone, il deputato del sud pontino Raffaele Trano: “Non possiamo più sbagliare: presentare il progetto per i fondi del Pnrr”

“Questa volta non si può sbagliare, nessuno può sbagliare. Come ogni anno da oltre un decennio, il torrente Pontone che scorre tra Formia, Gaeta ed Itri, non sembra essere un problema per nessuno, poi arrivano le piogge, le alluvioni, i morti e tutti restano sorpresi”.“Ma ora ci sono i fondi del Pnrr che vanno assolutamente adoperati, perché sono state indicate precise spese circa il “Rafforzamento della capacità previsionale degli effetti del cambiamento climatico tramite sistemi avanzati ed integrati di monitoraggio e analisi” nonché la “Prevenzione e contrasto delle conseguenze del cambiamento climatico sui fenomeni di dissesto idrogeologico e sulla vulnerabilità del territorio”, mentre nel decreto n.152/2021 del 6 novembre 2021 si individuano gli interventi volti a fronteggiare il rischio di alluvione e il rischio idrogeologico rientranti nelle tipologie di cui all’articolo 25, comma 2, lettera d) – ovvero “interventi anche di carattere strutturale per la riduzione del rischio residuo nelle aree colpite dagli eventi calamitosi, strettamente connesso all’evento, e finalizzati prioritariamente alla tutela della pubblica e privata incolumità, in coerenza con gli strumenti di programmazione e pianificazione esistenti”.

“Per questo motivo nei giorni scorsi ho scritto una lettera indirizzata al sindaco di Itri, affinché mai più accada, specie in questa fase così importante per intercettare finanziamenti fondamentali per il Pontone, che si possa sbagliare la documentazione da presentare, o presentarla incompleta, come accaduto non molto tempo fa al Comune di Gaeta, durante la passata amministrazione, che ha così perso 2 milioni di euro di finanziamento. Ora, siccome Itri risulta capofila del progetto definitivo denominato “Risanamento ed adeguamento strutturale del corso d’acqua denominato Rio d’Itri/Torrente Pontone”, con Formia e proprio Gaeta, è bene che tale progetto sia attentamente inserito e dunque adeguatamente finanziato dai fondi del piano di finanziamenti nazionali”.

“In questo momento, allora, dobbiamo essere tutti uniti, lavorare in sinergia, ma soprattutto con competenza e con attenzione per presentare progetti credibili, solidi e senza fare errori. In questo modo io stesso potrò allora intavolare una proficua interlocuzione e sollecitare nuovamente il Ministero della Transizione ecologica e la Regione Lazio affinchè si ricordino del Pontone, dei suoi morti, delle inondazioni e dei danni. Non dovrebbe essere difficile, visto che il direttore della Regione Lazio Wanda D’Ercole, come mi è stato comunicato dalla Protezione Civile del Lazio, sarebbe anche la responsabile a livello regionale proprio dei finanziamenti e della loro destinazione. E il Pontone la dottoressa D’Ercole lo conosce bene visto che fu proprio lei a porre come condizione del finanziamento per il rio, la redazione del progetto (possibilmente suddiviso in tranche) e il suo inserimento nel portale specifico dedicato, come ci illustrò chiaramente durante l’incontro, tenutosi in data 30/07/2019 presso gli uffici della Direzione regionale Lavori pubblici, Stazione unica appalti – Risorse idriche e Difesa del suolo, quando purtroppo emerse che i progetti caricati a quella data sulla piattaforma Rendis erano incompleti e pertanto, ai fini del finanziamento, non potevano essere considerati cantierabili”.

“Ma quello è il passato, e ora è arrivato invece il momento di massimizzare tutti i nostri sforzi, dobbiamo sfruttare questa opportunità, dopotutto grazie all’incessante attività che ho portato avanti nella competente commissione Bilancio alla Camera, sono riuscito a far approvare un mio emendamento che destina prioritariamente gli 800 milioni di euro previsti, a quei Comuni, come appunto quelli attraversati dal Rio d’Itri / Torrente Pontone, in cui vi sia stata ripetitività dei fenomeni alluvionali e di dissesto idrogeologico verificatisi negli ultimi 10 anni, coinvolgimento di porzioni di territorio ricadenti in comuni diversi e casi di mortalità collegati. Purtroppo il nostro territorio è fra questi, ma adesso tutti insieme dobbiamo lavorare per fare le cose per bene e risolvere una volta per tutte questa emergenza di cui mai nessuno si è davvero occupato”.

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