Un anno fa, il 15 gennaio 2020, il Consorzio Sviluppo Industriale del sud pontino ha venduto a un prezzo irrisorio l’area dell’ex stazione di Gaeta a una società immobiliare privata. Si tratta a mio avviso di una brutta pagina nella storia della città in cui, anche se formalmente è tutto in regola, in pratica a perderci è il pubblico e sono i cittadini. Ritengo quanto accaduto una sconfitta per la politica locale, con il Comune che si è giustificato dicendo di non essersi accorto che c’era una vendita in corso e dunque di non aver potuto far nulla per bloccarla, impegnandosi a verificare se era possibile bloccare quell’operazione e poi restando in silenzio. Si tratta di un complesso immobiliare già facente parte della linea ferroviaria Formia-Gaeta, di un’area da oltre 100 posti auto, con un immobile già adibito a stazione ferroviaria e che attualmente ospita anche un bar. Tutto venduto per 409mila euro. La riattivazione dei binari della ferrovia, collegati con la rete ferroviaria nazionale, e la vicinanza dell’area Avir e della spiaggia di Serapo renderanno nel prossimo futuro quell’immenso piazzale il centro della città. Non è accettabile che possa diventare anche il simbolo della speculazione e, affinché venga fatta piena luce sulla vicenda, insieme al collega Marco Rizzone, ho presentato un’interrogazione ai ministri dell’interno e dell’economia e finanze, chiedendo di valutare anche l’invio degli ispettori della Ragioneria dello Stato e dell’Ispettorato generale di finanza, per verificare se vi sia stata una spoliazione del patrimonio pubblico a favore di un privato